Flora e Fauna
A Rivalta sul Mincio, il fiume rivela la sua vera anima: una ricchezza rappresentata da diverse varietà vegetali palustri e acquatiche di straordinario interesse per la conservazione e la biodiversità. I canneti sono l’elemento vegetazionale più caratteristico e rappresentativo. L’unico elemento di discontinuità è dato dai cespugli di salice cinereo, luogo di nidificazione prediletto dell’airone rosso, specie migratoria che, poco distante da Rivalta, ha stabilito da anni, una delle colonie più importanti in Italia.
Nelle zone marginali la monotonia dei canneti è sostituita, nei mesi primaverili ed estivi, da un’esplosione di colori. Infatti, dove il canneto incontra l’acqua, crescono numerose altre erbe: le carici, le felci palustri, l’iris di palude, l’ibisco palustre, il nontiscordardimè (Myosotis palustris) e il garofanino d’acqua. Lungo le anse del fiume, dove l’acqua rallenta fino a fermarsi, possiamo trovare la ninfea bianca (ormai rarissima), il nannufero e la castagna d’acqua (al trígul). Nei mesi di luglio e agosto fiorisce il Fior di Loto, specie originaria dell’Asia, introdotto dalla naturalista mantovana Maria Pellegreffi negli anni venti. L’esperimento, presto abbandonato, aveva lo scopo di studiare la possibilità di utilizzare i rizomi della pianta ad uso alimentare.
Per quanto riguarda l’aspetto faunistico, il corridoio ecologico del Mincio, per la sua collocazione geografica, costituisce una rotta migratoria di grande importanza per molte specie di uccelli. Tra le specie maggiormente presenti, oltre alla colonia di aironi rossi citata in precedenza, possiamo trovare gli aironi coloniali (airone bianco maggiore, airone cenerino, nitticora, sgarza ciuffetto, garzetta e airone guardabuoi). Si possono avvistare, inoltre, diversi anatidi, il cigno reale, il tarabusino, il martin pescatore, la cicogna bianca, il falco di palude, il falco pellegrino e, negli ultimi anni, diversi esemplari di Ibis Sacro.