Rivalta sul Mincio, anticamente denominata Ripalta, così come indicato su una mappa del cinquecento presente nei musei vaticani, sorge su un terrazzo fluviale. Inizia a differenziarsi dai paesi limitrofi, a vocazione agricola, quando l’ingegner Alberto Pitentino, tra il 1188 e il 1190, realizzò lo sbarramento del Ponte dello Zappetto (dal 1229 prenderà il nome di Ponte dei Mulini), per difendere Mantova dall’invasione delle acque del Mincio. A monte dello sbarramento furono inondati circa 2.000 ettari di territorio, compreso quello di Rivalta. Da quel momento, in paese si svilupperà un’economia legata al fiume (al Mens) e alla palude (la Val). Mentre il lavoro nei campi occupava in prevalenza manodopera maschile ed era concentrato nel periodo della bella stagione, l’economia del fiume occupava indistintamente uomini e donne, per tutto il periodo dell’anno. I primi erano pescatori, raccoglitori di canna palustre (canaröi) o della carice (carșèr). Le donne, invece, si occupavano della costruzione e riparazione delle reti da pesca o della “tessitura” delle arelle (arèli: graticci fatti con le canne legate insieme).
Oggi Rivalta si trova nel cuore della Riserva Naturale delle Valli del Mincio, una tra le zone umide interne più vaste d’Italia. Oltre 1.450 ettari di territorio, che arrivano fino alle porte di Mantova, di straordinario valore naturalistico tanto da essere dichiarata “Zona umida d’importanza internazionale” secondo i criteri della convenzione di Ramsar (Iran) del 1971, “Zona di protezione speciale” (ZPS) per la conservazione degli uccelli acquatici e “Sito d’importanza comunitaria” (SIC) appartenente alla “Rete Natura 2000”. Rivalta sul Mincio rappresenta il punto di partenza privilegiato per navigare alla scoperta del fiume e dei laghi di Mantova, esplorare i luoghi più suggestivi della Valle utilizzando la canoa e godere delle bellezze del territorio percorrendo in bicicletta le piste ciclabili che la circondano in direzione di Mantova o il lago di Garda www.rivaltasiracconta.it/cicloturismo/.
*Adriano Tomaselli, “al Tom” per noi Rivaltesi (1938 – 2017). Esprime le sue doti artistiche attraverso la pittura, la poesia dialettale e la fotografia. Gli piace indagare sui luoghi, sui fatti e sulla gente della sua amata Rivalta. Buona parte di questo lavoro la dobbiamo a lui. Grazie Tom.
*Adriano Tomaselli, “al Tom” per i Rivaltesi (1938 – 2017). Esprime le sue doti artistiche attraverso la pittura, la poesia dialettale e la fotografia. Gli piace indagare sui luoghi, sui fatti e sulla gente della sua amata Rivalta. Buona parte di questo lavoro la dobbiamo a lui. Grazie Tom.
Museo Etnografico
Il Museo Etnografico dei Mestieri del Fiume di Rivalta sul Mincio si trova in un antico edificio ristrutturato, il loghino Ariello, affacciato sull’ansa del fiume nel cuore della Riserva Naturale delle Valli del Mincio.
Tutelata dalla convenzione di Ramsar del 1971 come zona umida d’importanza internazionale, la riserva naturale, è anche riconosciuta Zona di protezione Speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e Sito d’Importanza Comunitaria per la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatica. L’esposizione museale, curata nell’allestimento tra gli altri, dal noto naturalista Ariodante Franchini, è strutturata su due piani e si pone due obiettivi ambiziosi: uno naturalistico, cercando di divulgare la conoscenza dell’ambiente fluviale …
Museo Etnografico
Benvenuti al Museo Etnografico dei
Mestieri del Fiume di Rivalta sul
Mincio si trova in un antico edificio
ristrutturato, il loghino Ariello,
affacciato sull’ansa del fiume nel
cuore della riserva naturale delle
Valli del Mincio.
Tutelata dalla convenzione di
Ramsar del 1971 come zona umida
d’importanza internazionale, è
anche riconosciuta Zona di
protezione Speciale per la
conservazione degli uccelli
selvatici e Sito d’Importanza
Comunitaria per la conservazione
degli habitat naturali, della flora
e della fauna selvatica.
Cultura Gastronomica Rivaltese
La Gastronomia Rivaltese
A Rivalta sul Mincio, cultura gastronomica e artigianato trovarono un esempio di eccellenza di incontestabile valore. Per quanto riguarda la gastronomia, il borgo rivaltese, strategicamente posizionato nel cuore delle Valli del Mincio, si è sempre caratterizzato per una cucina legata al pesce di fiume, a quella della caccia alla selvaggina stanziale e migratoria, nonché a quella classica della tradizione mantovana. Ricette umili e schiette di antichi mangiari, provengono da quel tessuto sociale i cui usi e costumi sono parte fondamentale della nostra storia e della nostra identità. Sono ricette che si riproducevano quotidianamente nelle famiglie dei pescatori, dei cacciatori o dei lavoratori della Valle.