I “Chiari”

I “chiari” sono specchi d’acqua circondati e protetti dal canneto, che durante l’estate si ricoprono di vegetazione galleggiante. Ex “giochi di caccia” (șöch) furono realizzati in passato come luoghi di appostamento per i cacciatori, provenienti anche dalle province limitrofe.

La loro origine artificiale è confermata anche dai nomi attribuiti: Vignale (Vignal), Baracca (Baraca), Arse (Arsi), Postina (Pustina) e Buca Grande (Busa Granda) sono solo alcuni dei nomi che identificano questi luoghi. Una vera e propria toponomastica del Fiume che ha interessato anche  i vari chilometri (quasi 200) di canali (li fösi) che percorrono la Valle.

Non possiamo dimenticare che i “chiari” sono stati, per secoli, anche luoghi di lavoro che dovevano essere facilmente identificati e raggiunti con le imbarcazioni. Con l’istituzione della zona protetta, i “chiari” sono diventati zone di assoluta importanza storica, paesaggistica ed ecologica, perché sono indispensabili per la sosta, l’alimentazione e la nidificazione di numerosi uccelli, sia stanziali che di passo. Visitabili in canoa, rappresentano un vero paradiso naturale.