Il Fiume dei poeti

Il Mincio è un piccolo fiume. Si colloca all’undicesimo posto tra i fiumi più lunghi d’Italia, solo se al suo corso si aggiunge quello del suo gemello, il Sarca, affluente del lago di Garda a nord. Ma i valori ambientali e storici superano largamente i dati numerici. Lo chiamano anche il fiume dei poeti perché scorre da Valerio Catullo (Peschiera-Sirmione) a Virgilio (Pietole-Andes) e passa per Teofilo Folengo (Mantova).

Anche Dante lo cita, attraverso le parole del sommo poeta mantovano Virgilio. Nel canto XX dell’Inferno della Divina Commedia, Virgilio, ricordando l’indovina Manto che, fuggita da Tebe, giunge in Italia fermandosi nel luogo in cui verrà fondata Mantova, esprime tutto l’amore per la sua terra accennando al territorio mantovano e alla Valle, con i seguenti versi: 

Tosto che l’acqua a correr mette co, non più Benaco, ma Mencio si chiama fino a Governol, dove cade in Po. Non molto ha corso, ch’el trova una lama ne la qual si distende e la mpaluda: e suol di state talor esser grama.     DANTE INFERNO XX 76-81